25-27 ottobre 2017
Ginevra, Département de Géographie et Environnement, Faculté des Sciences de la Société, Université de Genève
COLLOQUE Dèbattre du paysage. Enjeux didactiques, processus d’apprentissage, formations
The Ecomuseum and the map of community, Edo Bricchetti, referente scientifico Ecomusei Lombardi, consigliere regionale ICOM
Si è tenuto presso Ginevra un colloquio internazionale sui processi didattici d’apprendimento e di formazione dei paesaggi culturali come patrimonio culturale ‘vivente’.
Alcuni spunti di riflessioni di Edo Bricchetti durante il suo intervento Gli Ecomusei e la mappa di comunità. Asse tematico 1: Il Paesaggio e l’educazione dei (futuri) cittadini. Parole chiave: il paesaggio vivente, l’ecomuseo, la mappa di comunità.
Il paesaggio vivente cambia di giorno in giorno, è sempre in movimento in relazione ai momenti e agli avvenimenti quotidiani. Serve uno strumento di registrazione e d’interpretazione delle trasformazioni territoriali. Uno di questi strumenti è la mappa di comunità.
Cosa è una mappa di comunità?
La mappa di comunità è una mappa in formato cartaceo e digitale del territorio ecomuseale. Non è una semplice mappa turistica, ma è uno strumento di rappresentazione e narrazione di un territorio che nasce dall’ascolto di un gruppo rappresentativo della comunità che vive nell’area ecomuseale (da implementare con le esperienze di altri gruppi della società civile). Nasce dopo un percorso di incontri, scambi e condivisioni con i soggetti coinvolti e racconta le memorie, i saperi, le trasformazioni sociali, culturali ed economiche dei territori dalla parte di chi li ha vissuti. Alla fine di questo processo partecipativo la mappa è uno strumento capace di rappresentare il patrimonio, materiale e immateriale, dell’Ecomuseo come archivio ecomuseale (sempre aggiornabile).
Come usare la mappa di comunità?
La mappa di comunità, realizzata grazie al contributo della popolazione che vive i luoghi nella quotidianità, è uno strumento usato nelle strategie politiche di rigenerazione dei territori perché aiuta ad individuarne i punti di forza e di debolezza; a capire la vocazione delle varie aree territoriali e sviluppare nuove idee progettuali; a condividere una visione comune sul patrimonio ecomuseale. La mappa permette, quindi, di avere un’immagine condivisa del territorio di pertinenza dell’Ecomuseo da cui ricavarne future idee progettuali.