24-26 ottobre 2018
Università degli Studi di Milano
Convegno Ugo Fabietti. Il lavoro dell’antropologo
Dice un poeta arabo: La felicità non è una meta da raggiungere ma una casa a cui tornare. Tornare, non andare (La Tenerezza, film di Gianni Amelio)
Quando si parla di memoria l’antropologo Ugo Fabietti, mancato da poco, allievo di Francesco Remotti, è sempre un punto di riferimento come lo sono i suoi testi sulla costruzione della memoria sociale e dell’identità etnica. Il lavoro dell’antropologo s’inserisce in questo processo della ricerca sul campo.
Memoria e Identità: due entità fondamentali nel funzionamento psichico degli individui e delle comunità.
Mentre la memoria è un bagaglio che, volente o no, ci portiamo dietro dalla nostra storia familiare, sociale, collettiva; l’identità è un habitus più complesso che ci costruiamo su misura con il tempo. Esiste un’identità della persona, di un gruppo, di un’organizzazione, di un popolo.
Ci sono tante identità, ma poi ce n’è una che diventa con il tempo come uno specchio, nel quale proviamo a riconoscerci come persone e come gruppi sociali. L’identità si costruisce con il tempo: è un processo incessante di continue andate e ritorni, ma soprattutto di ritorni.
Tornare, non andare.