Milano città d’acqua – FAI

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27 settembre 2018

La Cavallerizza FAI, Milano

Conferenza Milano città d’acque: passato, presente e futuro dei Navigli del milanese

Incontro con Edo Bricchetti autore del libro Navigli del Milanese ieri e oggi Meravigli Edizioni

 

 

….Abbiamo preso le acque dagli alvei dei fiumi e dagli avvallamenti palustri, e le abbiamo diffuse sulle aride lande.

Così Carlo Cattaneo ci racconta la Lombardia dei corsi d’acqua le cui tracce ancora oggi fanno da sfondo alle nostre corse metropolitane, mentre Milano ci guarda correre e nasconde la sua memoria acquatica.

Attraverso un viaggio fotografico a pelo d’acqua, Edo Bricchetti ci fa conoscere  i 140 c. a. chilometri dei Navigli lombardi realizzati tra il 1179 e il 1819 e poi interrati tra il 1886 e il 1930 per ragioni igieniche, morali e di decoro urbano.

Bisogna appellarsi all’immaginazione per recuperare quella memoria acquatica e tornare ai Visconti e agli Sforza, quando l’acqua del Naviglio percorreva tutto il tracciato delle mura medievali allora conosciuto come Fossato Interno (la circonvallazione interna).

A quando fu fatto costruire nel 1179 il più famoso naviglio milanese, il Naviglio Grande, per convogliare l’acqua del fiume Ticino in città, poi collegato nel 1440 alla Cerchia Interna dei Navigli attraverso il marchingegno idraulico della Conca di Viarenna (via Arena).

Seguito dal meno famoso, ma non meno importante, Naviglio Martesana, costruito tra il 1457 e il 1463 per convogliare l’acqua del fiume Adda in città. Naviglio che prendeva il nome dal contado storico lombardo di proprietà del governatore romano Martesio (Castrum Martis), collegato poi alla Cerchia Interna dei Navigli grazie alla Conca dell’Incoronata (via San Marco); progettata nel 1496-1497 da Leonardo da Vinci che perfezionò il sistema già in uso nella scuola idraulica milanese.

Sono tanti i corsi d’acqua che caratterizzano la Lombardia, ma quale futuro per questo patrimonio acquatico?

Oggi l’associazione Riaprire i Navigli porta avanti il progetto di riattivazione della vie d’acqua lombarde e, inoltre, accoglie il contributo dei cittadini in termini di consenso, critica o sostegno all’iniziativa di riapertura dei Navigli.