15-16 settembre 2020
Milano, Fondazione Stelline
Workshop organizzato da MAB
Agenda 2030 e sviluppo sostenibile dei beni culturali e del paesaggio
L’Associazione Biblioteche oggi ha organizzato, per il 25^ anno consecutivo, il Convegno Biblioteche e Sviluppo Sostenibile. Azioni, strategie, indicatori, impatto a Palazzo delle Stelline di Milano. Per l’edizione del 2020 è stato scelto il tema della sostenibilità che riguarda anche le biblioteche in quanto agenti dello sviluppo sostenibile della società.
Per l’occasione il MAB ha organizzato un workshop sul tema della sostenibilità per i beni culturali con riferimenti all’Agenda ONU 2030, in collaborazione con AIB (Associazione Italiana Biblioteche), ICOM Italia (International Council of Museums), ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana) chiamando a raccolta professionisti ed esperti che operano nell’ambito di musei, archivi e biblioteche.
Il tema della sostenibilità per i beni paesaggistici e culturali sta diventando sempre più cruciale per l’esistenza di Musei ed Istituti culturali che gestiscono aree di interesse naturalistico, antropologico e culturale. In particolare per i Musei diffusi, tra cui gli Ecomusei, che interessano aree territoriali più complesse e necessitano di una pianificazione territoriale di medio-lungo termine.
La sostenibilità dovrebbe essere uno dei tanti fattori su cui lavorare nelle attività di progettazione e di co progettazione da parte degli stakeholder che hanno in gestione aree di interesse paesaggistico e culturale, per riuscire a valutare (e monitorare) i fattori di rischio ambientali, antropici e sociali sempre più crescenti.
Edo Bricchetti è intervenuto nel workshop con una relazione su Gli ecomusei e la mappa di comunità: un’esperienza museale condivisa, per sottolineare l’importanza dell’ascolto attivo della comunità locale in qualsiasi azione di progettazione territoriale. Per gestire, infatti, la complessità è auspicabile partire dai bisogni della collettività attraverso modalità e strumenti (come la mappa di comunità) che favoriscano l’incontro e lo scambio tra gli abitanti e gli operatori culturali ed economici del territorio. Solo attraverso la cooperazione pubblico-privato si potrà gestire la complessità della situazione attuale e rendere la gestione dei patrimoni naturali e culturali più sostenibile e di maggior impatto sociale.